Ancora non sono sciolti i dubbi sulla questione dei soldi russi ai partiti.
Oggi in Parlamento dovrebbe conferire Gabrielli capo dell’intelligence per confermare che l’Italia e i partiti italiani non compaiono nella lista del dossier sui fondi russi. I sospetti però non sono mancati soprattutto nei confronti di partiti molto vicini alla Russia, proprio in questa legislatura che sta finendo come Lega e M5S. A parlarne è un ex grillino, ex capo politico del M5S Di Maio. “Noi come Governo saremo in continuo aggiornamento, come è sempre stato, con i nostri alleati” ha dichiarato il Ministro degli esteri.
“Se ci saranno novità ovviamente lo diremo, ma politicamente il tema è che noi da tempo proponiamo una Commissione d’inchiesta sui rapporti tra leader e partiti italiani e Russia. E’ molto importante che si faccia chiarezza” sottolinea il ministro degli Esteri dalla sua campagna elettorale a Napoli dove si è lanciato anche in un volo dell’angelo sulle note di Dirty Dancing davanti a una pizzeria.
Di Maio e Conte invitano alla cautela su questo argomento
Di Maio ha aggiunto poi: ”Ricordate che nel 2018 c’era stato un tentativo da parte della Lega di mettere nella legge anticorruzione Spazzacorrotti una norma che permettesse sostanzialmente di ricevere finanziamenti da Paesi esteri o da personalità estere per i partiti. Allora io chiedo a Salvini confrontiamoci: perché volevi una norma che consentisse a personalità estere, a governi esteri di finanziare i partiti italiani?”.
Il ministro Di Maio ha concluso invitando alla cautela su questo argomento. “Non bisogna sparare nessuna cosa fuori da quello che si sa ma l’accertamento di un Parlamento che nella prossima legislatura faccia una Commissione d’inchiesta è molto importante” precisa.
Mentre da Bari il leader del M5S Conte ha detto: “Non vorrei che alla fine, rispetto a presunte interferenze, si arrivasse invece a un inquinamento della campagna elettorale con queste insinuazioni e illazioni che spero siano tutte false”. Anche per l’ex premier questo argomento va preso con cautela. Quando era al governo, inoltre, era molto vicino a Mosca insieme a Salvini. Conte invita a “maneggiare” queste accuse “con cura e non buttare sul terreno di una campagna elettorale delicata e complessa illazioni: non buttiamo insinuazioni, stiamo molto attenti”. “Soprattutto – ha evidenziato – chi ha responsabilità istituzionali ha una doppia, tripla responsabilità di gestione”.